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I 60 anni dei LES BADOCHYS di Courmayeur

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1 Les Badochys P1240775Il 14 e 15 maggio 2016 hanno festeggiato il sessantennale della costituzione, ma la storia del gruppo folkloristico Les Badochys di Courmayeur affonda molto più indietro rispetto a quel 1956 quando si costituì ufficialmente in gruppo folcloristico sotto la guida di Cesarina Berthod.

Le origini risalirebbero, infatti, ad un rito propiziatorio di origine celtica che i Cristiani trasformarono in festa tradizionale. Il termine “Badoche” si ritrova in Valle all’inizio del XX secolo e indicava quei gruppi che si facevano carico dell’organizzazione di feste come il carnevale o la festa patronale, ma, anche, di prestazioni di lavoro gratuito per le famiglie meno abbienti.

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Nei comuni della Valdigne, ma, anche a Sarre ed Aosta, il termine ha, in seguito, indicato il gruppo di giovani scapoli (solo successivamente sono state ammesse le donne) che si occupa dell’organizzazione della festa patronale secondo gli antichi rituali. Ecco, quindi, il comitato con “le Père de la Badoche” e la regina della festa, l’alabarda (un bastone ornato di nastri multicolori), i costumi e le musiche ed i balli.

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Il costume delle Badochys courmayeurin, in particolare, si rifà a quello confezionato nel 1930 per la principessa Maria Josè in viaggio di nozze a Courmayeur: vestito di lana nera con banda rossa, corpino rosso orlato di velluto nero, camicia con collo e polsini di pizzo al tombolo, grembiule con bavetta fissata con spille, cuffia di seta nera con nastro annodato sotto il mento. Il costume maschile era, invee, costituito da pantaloni neri, giacca rossa a coda di rondine chiamata “lanzetta”, mezza tuba.

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Quello di Maria Josè è uno dei tanti esempi in cui le vicende del gruppo si sono intrecciate con la storia. Nel 1954, per esempio, ha accolto, al porto di Genova, Ubaldo Rey, Sergio Viotto e Walter Bonatti reduci dalla conquista del K2, il 16 luglio 1965 ha, invece, animato la cerimonia di apertura del Traforo del Monte Bianco e, nel 1986, la visita di Giovanni Paolo II.

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Il repertorio ha inizialmente attinto dalla musica che veniva suonata e ballata a Courmayeur nell’Ottocento, per aprirsi, negli anni, a nuove composizioni di Eugenio Alberti (“La mazurka di Courmayeur”), Eliseo Ruffier (“La danse du bonheur”) e Dante Quinson (”La danse des amoreux”), che ne sono stati tra gli strumentisti storici insieme a Gianfranco Calligari, Alberto Cantele ed Emilio Haudemand. Di pari passo si sono perfezionati i balli messi su con l’aiuto della maestra Livia Garlaschelli e tramandati da due anziani del Villair: Odille Lanier e Jules Fenoillet “Cornevé”.

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Dopo alterne fortune, il gruppo è attualmente formato da una cinquantina di elementi, compresi Les Petit Badochys, costituiti nel 1980 da Daniela Scalvino. Dal 2009 a presiederlo è Marta Borettaz. Iniziati la mattina del 14 maggio con uno spettacolo in quota sullo Skyway Monte Bianco insieme ai Lou Tintamaro de Cogne, i festeggiamenti sono proseguiti il 15 con una sfilata per le vie del paese conclusasi nel piazzale della Chiesa Parrocchiale dove, dopo la Messa, si sono tenuti i discorsi delle autrità, le esibizioni di Les Petit Badochys e Lou Tintamaro de Cogne ed un vin d’honneur.

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